Nuovo Campus Universitario per l’università Pedagogica di Maxixe

2014 Maxixe (Mozambico)

Team: archh. Graziano Pontoglio e Michele Ugolini.

Architetto Giuseppe Mondini - Maxixe 2014
Architetto Giuseppe Mondini - Maxixe 2014
Architetto Giuseppe Mondini - Maxixe 2014
Architetto Giuseppe Mondini - Maxixe 2014
Architetto Giuseppe Mondini - Maxixe 2014
Architetto Giuseppe Mondini - Maxixe 2014

L’area di progetto ha una superficie di 40.000 metri quadrati e si colloca sul lato ovest della strada Nazionale che attraversa il Mozambico da Nord a Sud e dista circa 250 metri dal mare che bagna la baia di Inhambane capoluogo di provincia. Il sito è caratterizzato dalla presenza di un vecchio hotel degli anni 70 posto centralmente realizzato dai portoghesi immerso in esteso palmeto che presenta un dislivello di circa 5 metri che si è deciso di mantenere e riconvertire funzionalmente divenendo il fulcro delle funzioni collettive.

Il progetto prevede la realizzazione di un campus universitario per tremila studenti costituito da diversi padiglioni realizzabili nel tempo, alcuni che contengano le aule della didattica su uno o due livelli e altri su un unico livello che contengano le altre funzioni (aula magna, biblioteca, sale studio individuale e collettivo, segreterie, sale insegnanti, uffici amministrativi, cappella).

Il masterplan definito, presenta un sistema di padiglioni connessi tra loro da collegamenti porticati che disegnano tre grandi corti a verde chiuse di diverse dimensioni, che contengono dei basamenti rialzati rispetto alla quota del terreno, attrezzati con sedute interpretati come luoghi dello stare all’aperto. Rimane un grande spazio centrale aperto che si può percorrere circolarmente ma anche attraverso i percorsi coperti da pensiline orizzontali che si sovrappongono tra di loro nei cambi di quota del terreno permettendo cosi quando le si percorre in discesa di vedere tra una copertura e la successiva.

Dall’ingresso della via nazionale il progetto presenta un parcheggio lievemente ribassato rispetto la strada in modo che le automobili parcheggiate non interrompano la permeabilità visiva molto profonda che si ha percorrendo la strada Nord-Sud. L’area presenta un accesso principale dalla strada Nazionale costituito dalla struttura di una vecchia pompa di benzina riconvertita a grande portale d’ingresso pedonale al campus. Lo spazio di accesso a Nord è definito dal volume dell’aula magna che segna il limite del punto di accoglienza, mentre a sud del portale il progetto prevede un edificio pluripiano con gli uffici amministrativi e direzionali e al piano terra uno spazio di ristoro.

Un altro accesso è posto sul lato Ovest che permette l’accessibilità al Campus per chi arriva dalla città di Maxixe, definito da un porticato a doppia altezza che rimane interposto tra i due padiglioni di due piani con funzione didattica. La copertura di questi due padiglioni che sono staccati tra loro disegnano un grande spazio coperto attrezzato con rampe, scala e sedute. Questi due padiglioni a due piani segnano il limite Ovest del campus e tracciano la quinta di chiusura al complesso osservato dalla strada nazionale. Il primo piano di questi ultimi è dotato di un loggia a ballatoio che permette una vista dall’alto dell’intero campus.

Ogni padiglione è isolato e il loro posizionamento disegnano dei patii verdi alberati che alternano così costruito e spazi a verde, alcuni anche all’interno stesso dei padiglioni inglobando gli alberi esistenti che sono stati salvaguardati. I padiglioni seguono una certa idea architettonica che prevede il loro posizionamento ad una determinata quota più alta rispetto al suolo ad essi circostante, con dei basamenti che permettono di tenere ogni blocco di aule sullo stesso piano, staccandosi dal suolo e dall’umidità di risalita superando i dislivelli. La copertura dei padiglioni è staccata per una valenza ambientale in modo tale che si possa proteggere dall’acqua e dal sole gli ambienti dei volumi sottostanti la copertura. I padiglioni sono tra collegati per mezzo della copertura che continua o si sovrappone a quote diverse dando continuità ai percorsi coperti e agli spazi interposti tra un padiglione e l’altro che diventano luoghi d’incontro e dello stare, peculiarità della cultura mozambicana. Ogni padiglione raggruppa circa 5 aule e tra un padiglione e l’altro si creano gli spazi dello stare, alcuni dei quali essendo negli angoli strategici permettono di inserire le rampe e le scale di collegamento dei diversi livelli sui quali ogni padiglione appoggia. Nei punti nodali sono posizionati i servizi. La cappella si colloca sul lato Sud del blocco delle segreterie e biblioteca che si trovano nel vecchio hotel, in una posizione isolata visibile da quasi tutto il campus ed è rivolta verso la strada nazionale. Si accede dal porticato esistente posto sul lato Sud e dialoga con il possente albero di mango che le si presenta sul fianco aprendosi con una generosa vetrata rivolta verso Est.

Il progetto è pensato per essere realizzato per parti con elementi ripetibili costanti che talvolta giocano sulla loro variazione in funzione del vicino contesto.

Architetto Giuseppe Mondini

Via del Lavoro, 66
25030 Castelcovati (BS)
PI 03326620980
Tel Studio 030 808 9271
Email info@architettogiuseppemondini.com